domenica 26 ottobre 2014

Gigs - les Nuits Sonores

Ho scritto questo post su un treno da Rabat a Fez, una settimana fa.


Non ho lavorato per les Nuits Sonores, a differenza degli ultimi due festival di Tangeri. Per almeno un paio di buoni motivi. Da una parte perché ho ricevuto la gradita visita di Hana, dall'altra perché non condivido il loro modo di procedere. Les Nuits Sonores è un festival lyonnais, questa è stata la seconda edizione d'esportazione a Tangeri. Lo staff è quasi interamente di Lione. Invadono Tangeri, spendono il loro denaro francese in hotel e ristoranti, colonizzano la città come ai buon vecchi tempi, probabilmente senza operare alcun cambiamento concreto nella distribuzione di competenze e ricchezze.
Un po' mi sono pentita della scelta, perché sarebbe stata un'esperienza interessante. Rimane il problema insormontabile della loro organizzazione idiota: sono arrivati al punto di stampare i programmi in Francia e farseli inviare. In più, il festival era gratuito, ma su invito. Questo significa che era un festival tra amici. Certo, era possibile ritirare gli inviti alla Cinémathèque la veglia degli eventi, ma ci metto una mano sul fuoco che la maggior parte dei presenti avevano avuto i biglietti da amici.
Le mie rimostranze si fermano qua. Forse non ho avuto un'esperienza del festival tale da formarmi un giudizio più articolato. La prima sera, quella dell'inaugurazione, è stata un po' triste. Siamo arrivate verso la fine e non c'era molta gente, anche perché la musica era brutta. L'allestimento del giardino del museo della Kasbah però era molto, molto carino, con quadri e luci colorate strategicamente piazzate.

Il secondo giorno, venerdì, sono cominciati i concerti: in programma c'era una cantante amazigh conosciuta, Hadda Ouakki. La sua esibizione è stata deliziosa. Hadda è una signora di una certa età, circondata da musicisti ugualmente di una certa età, ed è stato strano vedere un pubblico di giovani francesi di fronte a un concerto tradizionale berbero.
Hadda Ouakki
Dopo Hadda, ha suonato un gruppo francese, i Wall of Death. La loro musica ha una chiara impronta di rock progressivo, ma spazia molto nelle sonorità di gruppi storici come Pink Floyd, the Doors e the Beatles. Sì, è piuttosto eterogenea. Però è emozionante. La tastiera e la chitarra si combinano in dei crescendo che poi esplodono, facendo impazzire il pubblico. Ma questo è niente.
Sembrava che il concerto fosse finito, quando un gruppo gnawa, composto da un suonatore di guembri e cantante e un coro che suonava i qraqeb, è salito sul palco. Erano vestiti alla maniera tradizionale gnawa e hanno anche accennato qualche mossa di danza. A quel punto sono comparsi i local, si sono fatti spazio tra i giovani colonizzatori e hanno conquistato la scena. I gnawa e i Wall of Death hanno lanciato il loro incantesimo fusion, facendo esplodere la folla. È stato bellissimo, siamo uscite sudate ed euforiche.
Wall of Death

La sera stessa il festival prevedeva una serata in un locale storico di Tangeri, il Morocco Palace, che di solito è frequentato da prostitute e uomini affamati. È qui che les Nuits Sonores ha realizzato la sua magia: entrando al Morocco Palace, mi è sembrato di entrare in una dimensione parallela in cui finalmente Europa, Africa e Maghreb si incontrano per dare il meglio di sè. Fumo, sudore, musica afro beat (selezione di Mambo Chick) à fond, gente di tante nazionalità che balla, alcuni ballerini provetti, alcuni europei in estasi, era la prima volta che trovato un'atmosfera così libera a Tangeri. Ragazzi e ragazze ballavano assieme senza preoccuparsi delle convenzioni e in giro si vedeva dell'alcool. Il secondo djset è stato ancora più selvaggio: il berlinese Mehmet Aslan mixa la word music alla techno europea in maniera sublime. Impossibile resistere.

Per me la magia delle notti sonore è finita qui, perché sono partita con Hana alla conquista del Marocco, ma questa unica giornata di festival mi ha lasciato incuriosita e entusiasta, nonostante le mie perplessità iniziali. Non posso esprimermi sul festival in generale, che tra l'altro prevedeva anche forum, incontri, proiezioni e dibattiti su temi legati alla scena culturale marocchina (European Lab), ma quello che ho visto mi è bastato per ricredermi. See you next year.

Les Nuits Sonores